il Carteggio Aspern ?

cortometraggio a Venezia

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  1. ~ Sabry •
     
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    CITAZIONE
    Ivory: «Girerò a Venezia
    il Carteggio Aspern»

    Il cineasta ha visitato in questi giorni i luoghi del racconto di James. «Come attore vorrei Colin Firth»

    A Venezia ci sono luoghi calati nel silenzio dove l’edera si arrampica rapida su mattoni a vista mentre i glicini si riempiono di fiori viola, dove i gelsomini esplodono in un enorme arazzo bianco e dove la natura crea strutture ordinate che la mano dell’uomo deve solo accompagnare. In questi luoghi talvolta accade qualcosa di magico: poco più di cento anni fa, quasi contemporaneamente, due scrittori hanno avuto due idee destinate a rimanere nella storia della letteratura. Nel giardino di palazzo Gradenigo che oggi appartiene all’architetto veneziano Toto Bergamo Rossi, Gabriele d’Annunzio scrisse ne Il Fuoco l’epigrafe della sua storia con Eleonora Duse e poco più in là, nel giardino quasi gemello di palazzo Soranzo Cappello, lo scrittore americano Henry James mise su carta la sua novella più famosa: Il Carteggio Aspern. Ma nei giorni scorsi la magia si è ripetuta. L’opera di Henry James, pubblicata originariamente nel 1888 e basata su un aneddoto che James ascoltò durante un soggiorno a Firenze, è infatti destinata a rivivere nella pellicola del regista americano James Ivory che proprio questa settimana, quasi per uno scherzo del destino nei confronti di D’Annunzio, passeggiando per il giardino de Il Fuoco, ospite di Bergamo Rossi, all’età di 82 anni, ha deciso di girare i nove capitoli dell’opera del connazionale per raccontare la Venezia ottocentesca delle calli e dei campielli alla ricerca dei misteri di Shelley, custoditi da una vecchia amante di Lord Byron. D’altro canto l’autore dei pluricandidati all’Oscar Camera con Vista e Casa Howard e del vincitore del Leone d’Argento Maurice non poteva resistere all’attrazione della città lagunare dove ieri, mescolato ai normali turisti, ha visitato la collezione Pinault a Punta della Dogana.

    Mr Ivory, quando ha deciso di girare «il Carteggio Aspern»? «È un progetto a cui penso da molti anni, ma non ero mai riuscito a focalizzarlo con chiarezza. Ora invece mi sento pronto e se tutto andrà come deve entro aprile prossimo inizierò a girarlo. Sarà un film su Venezia, ma non ci sarà il Canal Grande e nemmeno San Marco. Sarà una Venezia misteriosa e nascosta che conoscono solo i veneziani e gli americani ricchi che nell’Ottocento si innamoravano di questa splendida città».

    Ha già deciso chi impersonerà Jeffrey Aspern, il critico che cerca di circuire l’ormai anziana amante di Lord Byron e la nipote Tina che custodiscono le lettere del poeta inglese? «Ho già parlato con Olivia de Havilland che ha l’età giusta e le doti per interpretare l’ex amante ormai novantenne di Byron, miss Juliana Bordereau, e mi piacerebbe che Colin Firth facesse la parte di Aspern perché secondo me è perfetto, ma con lui devo ancora affrontare l’argomento. Gli altri personaggi invece li deciderò a breve».

    In questa settimana ha visitato i luoghi dove girerà il film? «Anche. Ma ho soprattutto passeggiato in una città in cui mi perdo sempre volentieri. Ho rivisto a distanza di anni la Scuola Grande di San Rocco e i Frari e mi sono reso conto che non ricordavo come fossero. E’ stato come rivivere un’esperienza totalmente ex novo».

    Lei dice che è ritornato a Venezia. Quante volte l’ha visitata nella sua vita? «Tante. Ho girato il mio primo film a Venezia. Ero venuto nel 1953 come semplice visitatore, poi mi sono innamorato della città e avevo bisogno di un pretesto per tornare a vedere la laguna quindi ho deciso di girarci un film. Venice: Theme and Variations. Sono tornato poi alla mostra del Cinema nel 1985 con Camera Con Vista, nell’87 con Maurice e nei primi anni Novanta con Mr. & Mrs. Bridge. Ma questa volta ho deciso di visitare anche Vicenza anche se resterò solo un giorno».

    Come è capitato a palazzo Gradenigo, nella residenza di Toto Bergamo Rossi? «Non ci conoscevamo direttamente di persona prima di questa settimana, ma abbiamo tantissimi amici in comune che ruotano attorno al mondo del cinema e dell’arte. Toto mi ha invitato per passare qualche giorno a Venezia e ho approfittato dell’occasione. E devo dire che è stato molto piacevole».

    fonte: http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...229493870.shtml
     
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